
PHARMAMIN-M: quando la biostimolazione parla il linguaggio dei geni

Nel contesto vitivinicolo moderno, intervenire sulla maturazione senza forzarla è una delle sfide più interessanti per chi si occupa di qualità e sostenibilità. In questa direzione si inserisce PHARMAMIN-M, la soluzione nutrizionale di K-Adriatica a base di un pool di amminoacidi selezionati, studiato per supportare fisiologicamente la pianta nelle fasi chiave della maturazione del frutto.
Per comprendere in profondità i meccanismi d’azione di questo formulato, il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona ha condotto uno studio trascrittomico su vite da vino (varietà Corvina e Rondinella), con l’obiettivo di monitorare le risposte molecolari precoci indotte da PHARMAMIN-M.
Lo studio: un’istantanea sul genoma in risposta al trattamento
A una settimana dall’applicazione (sia fogliare che diretta sui grappoli), le bacche sono state prelevate per l’analisi dell’espressione genica. Il risultato è stato sorprendente: oltre 200 geni hanno mostrato una regolazione significativa, dimostrando che PHARMAMIN-M è in grado di attivare risposte fisiologiche profonde già dopo pochi giorni.
L’aspetto più rilevante è stato la coerenza delle risposte tra i due metodi di applicazione (foglia e grappolo), che conferma l'efficacia del prodotto indipendentemente dalla via di somministrazione.

QUALI GENI SI ATTIVANO?
Tre sono le aree chiave coinvolte:
1. Segnalazione ormonale
PHARMAMIN-M ha fortemente modulato geni coinvolti nelle vie metaboliche di:
- auxina (IAA)
- etilene
- acido abscissico (ABA)
Questi ormoni svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dei processi di maturazione. In particolare, è stato osservato un marcato aumento dell’espressione di geni coinvolti nelle risposte auxiniche e ABA-dipendenti, accompagnato da una riduzione dell’espressione dei geni GRAM/ABA-responsive, indicando un ribilanciamento dell’assetto ormonale nel frutto.
2. Metabolismo secondario e qualità
Sono stati modulati geni coinvolti nella biosintesi di antociani, flavonoidi e polifenoli, molecole chiave per la colorazione e la qualità organolettica del frutto. Tra i fattori trascrizionali attivati emergono MYB ed ERF, noti regolatori della pigmentazione e delle risposte difensive della pianta.
3. Trasduzione del segnale e risposta adattativa positiva
PHARMAMIN-M ha attivato numerosi geni legati alla trasduzione del segnale, in particolare quelli codificanti per chinasi e mediatori cellulari. Questo pattern di espressione suggerisce una risposta fisiologica assimilabile a un “eustress”, ovvero uno stress benefico e controllato, simile a quello indotto da stimoli ambientali moderati. Tale condizione favorisce un assetto di “allerta positiva”, che migliora la capacità della pianta di rispondere in modo efficiente e mirato alle esigenze metaboliche, in particolare nelle fasi sensibili dello sviluppo come la maturazione.
Cosa significa tutto questo?
Lo studio dimostra che PHARMAMIN-M non si limita a fornire amminoacidi, ma agisce come un vero modulatore fisiologico, in grado di interagire direttamente con la rete genica della pianta e influenzare precocemente i percorsi chiave della maturazione.
Si tratta di un’evidenza scientifica che apre la strada a un approccio più mirato e consapevole alla biostimolazione: non solo “più produzione”, ma “migliore espressione genetica della qualità”.
CONCLUSIONE
L’efficacia di un biostimolante non si misura solo in campo, ma anche a livello cellulare.
PHARMAMIN-M dimostra di agire in profondità, attivando vie molecolari coerenti con i processi fisiologici della maturazione.
Per chi punta alla qualità, questa non è semplicemente un’opportunità: è una rivoluzione silenziosa, ma misurabile - gene dopo gene.
Per chi punta alla qualità, questa non è semplicemente un’opportunità: è una rivoluzione silenziosa, ma misurabile - gene dopo gene.